Intenzione
La nostra intenzione e/o motivazione è ciò che fa partire quasi ogni nostra attività e svolge un ruolo essenziale perché ci consente di coltivare una vita felice.
Riprendiamo così il percorso di mindfulness partendo da quanto scritto nel precedente articolo sulla consapevolezza:
“Il fine ultimo della meditazione di consapevolezza è darsi la possibilità di guardarsi, accettarsi, accettare il dolore e vivere la sofferenza con un altro stato d’animo.
Morire a sé stessi per togliersi dalle catene dell’automatismo dell’ego.”
Per fare questo, bisogna allenare e affidarsi all’attenzione e all’intenzione.
Se assumiamo, con consapevolezza, l’intenzione di essere attenti a noi e al nostro benessere e coltivarlo costantemente … probabilmente otterremo risultati positivi.
Ogni volta che spostiamo l’attenzione a qualcosa o qualcuno, troviamo un contatto con esso.
Esempio:
Se in questo momento sposto il “faro” della mia attenzione sul mio corpo, entro in connessione con esso. Forse potrò percepire eccitazione, stanchezza, rigidità alle spalle o allo stomaco, ecc … beh, è in quello momento di consapevolezza che posso capire se posso prendermi cura di me stesso.
Se sono lontano o non connesso col mio corpo certamente mi risulterà più difficile capire i miei punti di disagiò, tanto per cominciare.
Ed è molto facile che in questa situazione attiviamo pensieri, emozioni e comportamenti automatici che per noi sono familiari e/o sicuri ma che sono allo stesso tempo una delle cause del nostro malessere e continuando ad agirli ci impediscono di cogliere lo spazio di consapevolezza in cui potremmo prendere in considerazione una prospettiva e una reazione più sagge.
Quindi, quando siamo più connessi, ci diamo automaticamente la possibilità di entrare in relazione con noi stessi, dandoci di conseguenza la possibilità di avere uno spazio e un tempo per compiere scelte più sane e assennate.
Con grande probabilità di essere più sereni.
Lo schematizzo, per semplicità:
Intenzione—> Attenzione —> Connessione —> Equilibrio —> Salute —> Felicità
Che è poi un adattamento delle teorie psicologiche di Richard Schwartz e Shauna Shapiro.
Quindi, per riassumere un punto fondamentale:
L’intenzione è il perno, da cui si parte, ma per essere entrare in contatto con la natura dei nostri intendimenti è importante avere la capacità di concentrarsi su di essi.
A questo fine, l’attimo presente è “l’elemento chiave”.
Uno spazio temporale in cui si può deliberatamente scegliere di prestare attenzione consapevole alle proprie intenzioni ed entrare in contatto con la natura più sincera del vostro cuore e della vostra mente.
Può capitare di pensare, nell’esercizio di entrare in contatto con sé stessi: “non serve a nulla”, “sono un idiota”, “non vale la pena”, ecc … tutto normale, sono difese normali rispetto a un momento di consapevolezza che nessuno ci ha mai insegnato.
Provate a continuare, andate oltre, cercate di riconoscere questi pensieri e metterli in stand-by.
Magari riesaminateli successivamente.
E tornate alla pratica, anche se solo per pochi istanti.
Evitate sempre di emettere un giudizio su di voi (“sono bravo o meno” “ci riesco o meno”), e impegnatevi con grande amorevolezza a ricondurre la vostra attenzione e il vostro agire dove eravate prima, su di voi.
Avete già fatto il test sulla consapevolezza? Lo trovate qui:
https://www.benesserepaleo.com/test-consapevolezza
Andrea Marino
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