Affaticamento Surrenale
Ti capita di svegliarti molto stanco? Magari dopo aver riposato anche tutta la notte?
Ti senti con poca energia o forza?
Potrebbero essere i sintomi di un affaticamento delle ghiandole surrenali.
L’affaticamento surrenale è un gruppo di sintomi legati alle ghiandole surrenali, quando sono sollecitate da uno stress intenso o cronico.
Il sintomo più importante è la stanchezza, non è alleviata dal sonno.
Non sempre sono presenti segnali espliciti, piuttosto si vive con un senso generale di malessere, stanchezza o di grande intensità emotiva. Chi soffre di stanchezza surrenale infatti spesso abusa di caffè o altre bevande zuccherate, proprio per sostenersi durante il giorno.
Ma procediamo con ordine.
Cos’è l’affaticamento surrenale?
Con il termine stanchezza surrenale si indica una forma molto comune di ipoadrenia, vale a dire un deficit del funzionamento delle ghiandole surrenali.
Fisiologicamente le surrenali secernono ormoni steroidei in modo molto preciso e bilanciato in risposta a stimoli fisici, ambientali e psichici.
Una stimolazione eccessiva nella frequenza, nella durata o nell’intensità di questi stimoli può generare una diminuzione nella produzione di questi ormoni, soprattutto il cortisolo con conseguente sviluppo della “Sindrome da stanchezza cronica” come dicevamo sopra.
I cambiamenti ormonali portano successivamente a cambiamenti nel livello cellulare e biochimico con effetti a cascata sul metabolismo dei carboidrati, dei grassi e delle proteine, sul bilancio elettrolitico e su altre funzioni collegate.
Quindi, sebbene la “fatica” sia il sintomo principale di un abbassamento della funzione surrenale, è un disturbo talmente comune a numerosi stati patologici che molto di rado viene indagata o associata all’ipoadrenia.
La fatica surrenale dunque, in tutte le sue forme, dalle più lievi alle più severe, è generalmente causata da uno stress di qualsiasi entità:
dagli eventi peggiori quali possono essere un lutto o una malattia importante, agli episodi quotidiani come un lavoro non gratificante, una relazione difficile, ma anche infezioni ricorrenti o il contatto continuo con tossine ambientali o un’alimentazione errata.
Il Cortisolo
Il livello dell’ormone dello stress, il cortisolo, prodotto dalle ghiandole surrenali è l’indicatore dello stato di stress dell’organismo.
Il cortisolo è un ormone rilevante visto che la sua produzione in situazioni di stress acuto dice al nostro corpo “attacca o fuggi” mettendo in atto degli aggiustamenti a livello di pressione arteriosa, sul richiamo di zuccheri nel sangue e sull’attivazione del sistema nervoso centrale, che permettono di affrontare le varie situazioni che ci accadono con la giusta intensità.
E’ stato ovviamente l’ormone che ha messo in condizione l’uomo primitivo di affrontare gli animali, ma ai nostri giorni la sua secrezione accade in maniera costante e cronica, anche per ogni piccolo stress quotidiano e questo, a lungo andare può ovviamente portare ad un suo accumulo:
il nostro corpo, all’inizio reagisce con aggiustamenti che mantengono l’omeostasi/l’equilibrio, fino al punto in cui l’insieme di tutti gli stress, insieme alla loro frequenza, all’intensità e alla durata portano un surplus a cui il corpo non riesce a far fronte e si instaura la sindrome di cui parlavamo.
Il cortisolo, ricordiamolo, incide anche sul metabolismo dei carboidrati, dei grassi e delle proteine
Se c’è una sovrapproduzione di cortisolo, nel tempo, questo può provocare disturbi e problemi di ordine metabolico.
Nonostante questo accada ormai per molti di noi, la medicina convenzionale non è ancora arrivata alla stanchezza surrenale come una sindrome specifica.
Le ghiandole surrenali
Le ghiandole surrenali sono grandi quanto una noce, sono collocate sopra i reni e sono responsabili della risposta ormonale allo stress.
Quindi, quando siamo sottoposti a stress, insonnia, superlavoro per periodi eccessivi, la produzione di adrenalina, noradrenalina e cortisolo ne risulta decisamente influenzata.
…e tutti sappiamo per esperienza diretta quanto sia stressante la vita di oggi…
Ricordiamo che le ghiandole surrenali reagiscono allo stress emotivo il 100% più gravemente che nei traumi fisici.
E ogni tipo di stress influenza queste ghiandole: lesioni, infezioni, divorzi, stress finanziari, stress da lavoro, persone antipatiche, droghe e farmaci, chirurgia, dolore, malattie, freddo eccessivo o calore, parto, ciclo mestruale, stare fissi al computer per ore, mangiare cibi spazzatura, diete da fame, esercizio eccessivo, ecc…
Le ghiandole surrenali inoltre, hanno molte altre funzioni: dalle azioni antinfiammatorie (liberando il corpo dal dolore e dal gonfiore) alla protezione del sistema immunitario, all’equilibrio dei livelli di fluidi e sali, al controllo dei minerali (come il potassio)… della frequenza cardiaca rapida e dei cicli del sonno e del risveglio.
Agiscono anche come organi di supporto per le ovaie durante la menopausa.
In altre parole, hanno la funzione di ormoni dello stress dell’ovaia.
- I principali fattori dello stile di vita che possono portare a Stanchezza surrenale:
Mancanza di sonno
Alimentazione errata
Abuso di bevande stimolanti
Eccesso di attività fisica ad alta intensità senza recupero
Rigidità e ricerca continua della perfezione - Mancanza di svago e riposo
Ma anche:
- infezione o infiammazione (con conseguente riduzione dei segnali di output dell’ipotalamo)
- tumore
- brusca interruzione della somministrazione prolungata di steroidi
- bassi livelli di colesterolo(per utilizzo di statine, ad esempio)
- problemi autoimmuni
- stress cronico (da diete squilibrate con consumo eccessivo di zuccheri, sovrallenamento, troppa caffeina, etc..)
Stanchezza surrenale e dieta Paleo
La dieta Paleo torna all’alimentazione che l’uomo ha seguito fino alla rivoluzione agricola.
E’ particolarmente ricca di sostanze nutritive, quali fibre, antiossidanti e grassi omega-3.
Ricordiamo, per collegarci al tema dell’articolo, che il successo nel recupero dalla fatica surrenale richiede elevate quantità di sostanze nutritive dal cibo perché il corpo è diventato nel tempo così esaurito che ha bisogno proprio di queste sostanze nutritive da guarire.
La dieta Paleo include infatti proteine di qualità, come carni magre e frutti di mare, e grassi di alta qualità, come quelli di pesce selvatico. Include anche grandi quantità di verdure fresche e frutta, che sono abbondanti nelle sostanze nutritive di guarigione.
Inoltre, alimenti con basso contenuto glicemico sono preferibili per il recupero surrenale e l’accento dell’alimentazione di Paleo su questi tipi di verdure è utile.
I cibi sani che la dieta Paleo propone sono proprio quelli che possono fornire sollievo alla fatica surrenale e alla letargia costanti, segni distintivi della fatica surrenale.
In regime Paleo, si evitano alcuni alimenti che possono essere dannosi per l’affaticamento surrenale, come gli zuccheri, i carboidrati ad alto contenuto glicemico e anche gli alimenti trasformati.
La dieta Paleo inoltre non comprende i grani e questo aspetto della dieta può essere molto utile per un recupero di successo, proprio perché molte persone con affaticamento surrenale sono intolleranti ad alcuni cereali, e al glutine in particolare.
infine, proprio perché qualsiasi tipo di stress, incluso lo stress che si crea quando consumiamo cibi a cui siamo allergici contribuisce a peggiorare l’affaticamento surrenale, il fatto che la dieta Paleo non include determinati alimenti generalmente allergici come il glutine e il latte è estremamente vantaggioso per l’affaticamento surrenale
Cosa fare in questi casi
Per gestire al meglio la situazione la cosa migliore è un metodo integrato che preveda un intervento a 360 gradi volto al miglioramento di 4 aree principali della nostra vita:
- l’alimentazione, con particolare l’attenzione alla qualità e al “timing” dei nutrienti;
la gestione dello stress, con pratiche di meditazione, mindfullness o yoga;
la quantità e sopratutto qualità del sonno e del riposo notturno; - l’esercizio fisico, aerobico e anaerobico.
Per incrementare il benessere è determinante, oltre alla gestione dello stress, adottare abitudini alimentari sane: attraverso una nutrizione sana è infatti possibile “schivare” o limitare la stanchezza surrenale e quindi riequilibrare le funzionalità del proprio corpo garantendo una stabilità funzionale dello stesso che non può che portare vantaggi.
Ridurre l’assunzione di cibi elaborati
Sarebbe poi opportuno controllare o ridurre notevolmente l’assunzione di cibi confezionati, processati e/o trasformati, salumi, fritti e prodotti ricchi di additivi chimici che stressano notevolmente le ghiandole surrenali.
Molto importante è ridurre anche la caffeina, che stimola molto le ghiandole surrenali e le induce a rilasciare più adrenalina, che affatica ulteriormente i surreni in un circolo vizioso drammatico.
Proviamo a sostituire il caffè con una tisana oppure con acqua calda e limone, la mattina.
O con un centrifuga preparare un succo con carota, coriandolo e spinaci: le vitamine e le sostanze nutritive contenute in questi cibi aiutano a dare energia senza affaticare le ghiandole surrenali.
O, ancora più facilmente, provare con qualche succo di frutta e/o verdura fresca e di stagione spremuta al momento.
Per ridurre ulteriormente lo stress sulle ghiandole surrenali, diminuire o eliminare infine il consumo di alimenti contenenti zucchero bianco e/o farina bianca.
Cosa NON fare in questi casi
- saltare la colazione
- saltare i pasti
- digiunare
- assumere carboidrati al risveglio e prima di andare a letto (anche frutta)
- sottoporsi a sforzi intensi o sovrallenamento
- mangiare legumi
- consumare amidacei come le patate
- mangiare prodotti raffinati in qualsiasi forma ricchi di zuccheri e conservanti
- scegliere cereali e glutine
- fare una colazione a base di carboidrati
- seguire una dieta vegetariana o vegana (che sarà inevitabilmente a base di carboidrati)
Evitare assolutamente l’alcol e il fumo, ovviamente.
(fonte: https://www.drberg.com/blog/adrenal-fatigue)
Andrea Marino
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