Glutine e Cervello

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Qualche anno fa rimasi colpita dalla lettura del libro “La Dieta Intelligente”del dr. Perlmutter.

I temi trattati indagavano il glutine sotto un altro aspetto ancora poco conosciuto dal pubblico: il rapporto stretto tra glutine e cervello.

Se non sei celiaco non sei esente dai danni dovuti al glutine. 

Glutine, intestino e…

Chi si è avvicinato alla paleo da qualche anno conoscerà bene questi temi, avrà risolto o attenuato una malattia autoimmune che si presentava sotto diverse forme, causando diversi sintomi.

Il glutine è solo uno degli anti-nutrienti che rovina le pareti intestinali, rendendole appunto permeabili a sostanze estranee.

Le risposte immunitarie a questo “ingresso” sono svariate e con queste i sintomi con cui si manifestano le malattie autoimmuni.

“Un cervello di grano”

Il dr. Perlmutter, neurologo e nutrizionista, indaga nello specifico lo stretto rapporto tra glutine e cervello.

Così come descritto nel suo libro “Grain Brain”, molti dei suoi pazienti, malati di Alzheimer come anche bambini supposti essere affetti da ADHD (sindrome da deficit di attenzione e iperattività), sperimentavano un immediato miglioramento seguendo le sue indicazioni nutrizionali.

Niente glutine e niente zuccheri, integrazioni essenziali per la salute del cervello, esercizio fisico, e molto altro.

Viviamo quotidianamente a contatto con cibi che non sono compatibili con i nostri geni, finché l’infiammazione cronica che ci causano porta inevitabilmente a sfogarsi in una malattia.

GRAIN BRAIN, 5 anni dopo

Dopo 5 anni dalla sua uscita, il Dr. Perlmutter tira le somme in questo articolo evidenziando le 5 cose che sono cambiate dalla sua pubblicazione.

  1. La comunità scientifica cambia posizione nei confronti dello zucchero. Lo riconosce finalmente come una minaccia nutrizionale per la nostra salute e rivaluta il grasso alimentare, scagionandolo dalle accuse del passato.

  2. Come ribadito anche sul “Journal of the American Medical Association“, il problema del glutine non interessa solo i celiaci. Siamo tutti potenzialmente sensibili e la comparsa di sintomi diversi dalla celiachia è ricollegabile all’intestino permeabile e ai danni del glutine.

  3. Come descritto nel libro, il cervello può generare nuovi neuroni. L’argomento da lui trattato sulla relazione tra esercizio fisico e neurogenesi, ma anche del ruolo importante occupato dalla dieta chetogenica, trova finalmente riscontri nelle nuove ricerche scientifiche.

4. I batteri intestinali hanno un ruolo fondamentale per la nostra salute. Le nostre scelte di vita quotidiana, oltre l’alimentazione, rappresentano la chiave per una flora batterica ottimale. Quindi anche l’esercizio fisico, la routine del sonno, i livelli di stress, gli integratori e molto altro.


5. Siamo in grado di modificare l’espressione del nostro DNA! Una rivoluzione per la biologia degli anni ’90, quando si pensava ad un DNA come un codice inviolato che dettava legge su salute e benessere.
Ora sappiamo quanto le nostre scelte di vita influiscano sulla nostra salute, l’epigenetica studia proprio questo. Dai batteri intestinali fino alla dieta chetogenica, abbiamo a nostra disposizione delle armi potenti per mantenere il nostro corpo in salute.

(articolo originale del dr. Perlmutter: https://www.drperlmutter.com/five-things-since-grain-brain/)

 

  1. Caterina Borraccino

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