La dieta per l’ intolleranza all’ISTAMINA
L’istamina è spesso giudicata come la molecola responsabile delle reazioni allergiche, ma in realtà è un composto fondamentale per la nostra sopravvivenza!
Molti la vedono come un pericolo nascosto in tanti cibi, e si limitano a restringere sempre di più la propria dieta…senza peraltro risolvere la causa!
In quest’articolo potrai capire l’ importanza dell’istamina, perché molte persone diventano sensibili a questo composto, e come andare a trattare la CAUSA con la dieta piuttosto evitarla a vita.
Capirai infatti perché il nostro corpo è il maggior produttore di istamina e qui ti spiegherò il percorso dietetico specifico per attenuare o addirittura risolvere le sintomatologie più comuni.
In fondo alla pagina potrai scaricare il PDF con la lista degli alimenti contenenti più ISTAMINA
Cos’è l’istamina e perché ne abbiamo assolutamente bisogno?
L’istamina è una molecola che il nostro stesso corpo produce nel momento in cui ha bisogno di essere “riparato”.
Qualsiasi danno si manifesti sul nostro corpo deve essere immediatamente trattato, e per questo si passa attraverso uno stato di infiammazione ad uno di riparazione e guarigione.
Ma chi avvisa tutta la macchina che qualcosa si è danneggiato?
Come fanno tutte le molecole del nostro corpo ad attivarsi?
È proprio lei in prima linea, l’istamina!
Ferma tutto e dice al corpo di concentrarsi solo sul danno subito, porta tutti i rinforzi sul posto in maniera che i lavori di ricostruzione siano più veloci possibile, e questo si manifesta con gonfiore, arrossamento, e altri sintomi poco piacevoli.
È così importante il suo ruolo che è prodotta e vigile in tutti i tessuti, nelle cellule deputate alle prime difese immunitarie, nel sistema nervoso centrale e anche nel nostro tratto digerente.
Nei diversi tessuti del corpo viene prodotta quando c’è un’allerta e i suoi effetti si manifestano in maniera “appropriata”:
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Sulla pelle provoca arrossamento, gonfiore, prurito
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Nell’apparato respiratorio porta a senso di soffocamento e secrezione di muco
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Nello stomaco stimola la produzione di acido cloridrico, di fattore intrinseco e di pepsina
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Nell’intestino causa contrazioni che possono portare a diarrea
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A livello neurologico interviene sul controllo della temperatura, degli ormoni, della circolazione sanguigna e dello stato di veglia.
L’istamina non si diverte a provocare tutto questo ovviamente, ma è un intermediario che aiuta le cellule del sistema immunitario a combattere il prima possibile il danno o il patogeno che ci ha colpiti, affrettandosi a riparare il tutto e degradare l’istamina che ormai non serve più.
L’istamina nei cibi e come viene gestita
L’istamina è naturalmente presente in tutti gli esseri viventi, quindi nei cibi animali e vegetali. E c’è di più. Il livello d’istamina aumenta con la degradazione dei cibi, quindi se conserviamo carne, pesce o verdure a lungo prima di consumarli, o se eseguiamo cotture prolungate, o anche se fermentiamo i cibi.
Quindi nel nostro corpo abbiamo due fonti d’istamina:
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l’istamina che produciamo
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l’istamina che ingeriamo
Mentre quella che produciamo viene degradata localmente nei tessuti che l’hanno prodotta, quella che ingeriamo viene gestita da un enzima chiamato DAO, che ha proprio il compito di abbassare i livelli che riceviamo attraverso gli alimenti.
Perché sopraggiunge l’intolleranza all’istamina?
Torniamo al concetto di “ACCUMULO” esposto nell’articolo in cui si parlava dell’Allergia al Nichel (puoi leggerlo qui)
Come per il nichel, o per qualsiasi altro allergene o tossina, il nostro corpo riesce a gestire le quantità che arrivano dall’esterno finché è in salute.
Quando la “bacinella” si riempie di tossine e il meccanismo per eliminarle si blocca o non funziona come dovrebbe, ogni piccolo granello di qualsiasi cosa può darci fastidio e mandarci in tilt!
Per l’stamina accade lo stesso, anzi ancora di più visto che non la assumiamo solo dai cibi ma, come abbiamo visto, la produciamo noi stessi!
E molti non sanno che gran parte dell’istamina è prodotta dai batteri intestinali patogeni! Quindi se è presente disbiosi intestinale saremo più suscettibili ad allergie e infiammazioni.
Le cause possono essere genetiche, o legate alla dieta e allo stile di vita:
- mutazione genetica che rende l’enzima DAO inattivo o inefficiente: non riusciamo a degradare l’istamina degli alimenti e questa rimane sempre alta
- Eccesso di produzione di istamina perché si soffre di “allergie”
- Disbiosi intestinale con produzione eccessiva di istamina da parte dei batteri patogeni ( tra cui Klebsiella aerogenes)
- Tutte le cause che conducono a disbiosi intestinale: dieta e stile di vita
- Farmaci e alcolici che possono abbassare l’efficacia dell’enzima DAO
- Carenza di vitamine e altri cofattori della DAO: vitamine C e B6, rame e zinco
In questi casi la persona diventa sensibile all’accumulo d’istamina, ne produce talmente tanta, o non riesce a liberarsene, e gli effetti li vede nel momento in cui mangia un cibo ricco d’istamina o “istamino-liberatore”, ovvero che stimola la nostra produzione d’istamina per digerirlo.
Gli alimenti “pericolosi” sono solo la goccia che fa traboccare il vaso!
Come trattare il problema alla radice?
Sia che la difficoltà di gestire l’istamina sia genetica o dovuta a squilibri nella dieta e nello stile di vita, non basta limitare i cibi che la contengono di più!
Dobbiamo aiutare il nostro corpo a trattare l’istamina come dovrebbe, riportarlo in salute andando a trattare le cause.
Quindi, anche se troverai un pdf da scaricare per avere un’idea del contenuto di istamina nei cibi, limitarti a questo non ti aiuterà nel lungo periodo.
Per migliorare la tolleranza all’istamina dobbiamo agire su più fronti che in sequenza possono essere i seguenti:
- ripristinare l’equilibrio del microbiota intestinale, dobbiamo abbassare/eliminare i patogeni che ci producono troppa istamina, e quelli che aumentano il nostro stato infiammatorio
- ridurre per quanto possibile i farmaci (in accordo con il proprio medico), questo nuovo equilibrio avrà effetti sulla salute psicofisica e potrà permetterci di fare a meno anche di cibi/bevande di “conforto” come gli alcolici e gli alimenti che nutrono i patogeni intestinali
- bilanciare per i primi tempi l’istamina dagli alimenti, scegliendo i cibi più bassi in istamina e distribuendo i più ricchi in diversi giorni lontani tra loro.
Come si può attuare il primo passo più difficile, ovvero riequilibrare il microbiota intestinale e richiudere la permeabilità delle pareti che spesso l’accompagna?
La dieta più efficace per la sensibilità all’istamina
L’istamina, come il nichel e tutte le “allergie”, se non per motivi genetici, possono essere solo MANIFESTAZIONI di uno stato di salute intestinale alterato, di un sistema immunitario andato in tilt, e non delle vere e proprie allergie.
Per questo si può lavorare sulla loro causa a partire dalla dieta!
Parliamo proprio della DIETA GAPS!
Spero che tu abbia già letto qualcosa sulla DIETA GAPS qui nel mio blog (quando finirai quest’articolo ricordati di andare a leggere QUI per quanto riguarda DIETA GAPS e allergie/intolleranze).
Qui puoi approfondire cos’è la DIETA GAPS e QUALI ALIMENTI ELIMINARE oltre ad avere chiaro quali cibi saranno da preferire, quelli che riequilibrano la flora intestinale, correggono la permeabiltà intestinale e abbassano lo stato infiammatorio e i disturbi fisici e neurologici.
Ma molte persone sensibili all’istamina controbattono subito guardando solo la lista degli alimenti consigliati nella DIETA GAPS!
Perché si legge di brodi, verdure fermentate, carne, pesce, uova, latticini fermentati…
Sono proprio questi i cibi che aiutano a riportarci in salute, anche se transitoriamente sembrano darci l’effetto opposto.
Ed è qui che la lista dei cibi con più istamina può dare un piccolo aiuto, cercando all’inizio di distribuire questi alimenti in più giornate diverse e non mangiarne troppi tutti insieme.
Si possono anche inserire integratori della DAO per aiutare a gestire l’istamina i primi tempi (soprattutto se parliamo di cause genetiche), ma poi la sensibilità piano piano si attenua e la tolleranza ai cibi che prima non potevamo ingerire aumenta.
Come applicare la DIETA GAPS con sensibilità all’ISTAMINA
Non dobbiamo evitare i cibi terapeutici anche se alti in istamina o istamino-liberatori, ma al limite, all’inizio, dobbiamo cercare di contenere il totale di istamina lavorando sulla scelta dei cibi e sulle ricette.
Qui di seguito ti darò qualche suggerimento importante da seguire.
1. COME SCEGLIERE GLI ALIMENTI
Acquistare carne e pesce freschissimi e consumarli il prima possibile. Se acquistati da un macellaio o in pescheria assicurarsi che non siano lì da giorni. La carne deve essere appena macellata e il pesce pescato da meno tempo possibile.
Se sono così freschi si possono anche congelare subito.
Una volta cotti consumarli il prima possibile, gli avanzi in questo caso non sono una buona idea. Se rimane qualcosa meglio congelarlo subito e consumarlo comunque a breve termine.
2. COTTURA
Più i cibi cuociono e più istamina liberano. Per questo motivo dobbiamo effettuare cotture veloci ma a bassa temperatura.
La slow cooker per questo è la pentola più adatta, perché mantiene la temperatura sotto i 100°C e cuoce lentamente.
I brodi, assolutamente necessari, devono essere di carne attaccata all’osso e non di sole ossa. Va bene l’ossobuco, il pollo intero o a pezzi, pesci da zuppa.
Si consiglia di cuocerli a fuoco lento e basso (quindi sempre in slow cooker) con questi tempi:
- Pesce 1 ora e 1/2
- Pollame 2-3 ore
- Agnello e capra 3 ore
- Manzo 4 ore
Quando il brodo è pronto, conservarlo in frigo massimo 2 giorni. Oppure può essere congelato appena freddo e poi consumato al bisogno.
3. CIBI FERMENTATI
La fermentazione, che sia di verdure o di latticini, produce più istamina. Per i latticini nella DIETA GAPS abbiamo una fermentazione di 24 ore, e lo yogurt, la panna acida e il kefir sono ancora tollerati anche da chi è sensibile all’istamina.
Ma vanno sempre testati in piccolissime dosi per verificare la tolleranza (una punta di cucchiaino per chi ha una sensibilità altissima, fino a 1 cucchiaino al giorno per gli altri).
Le verdure fermentate invece hanno meno istamina più è lungo il tempo di fermentazione.
Aspettare almeno 3 settimane di fermentazione e, come consigliato nella DIETA GAPS, inserire piccole quantità di succo e vedere gli effetti. Successivamente passare al consumo delle verdure, sempre gradualmente. Se acquistate, meglio scegliere verdure fermentate anche da anni!
In conclusione, non ha senso difendersi dall’istamina tutta la vita, soprattutto se questa sensibilità nasconde cause che potrebbero andare a scatenare altre problematiche.
Oltre a concatenarsi altre allergie, sappiamo che il microbiota intestinale e la permeabilità delle pareti può condurre a patologie autoimmuni e neurologiche.
Un’allergia, una sensibilità più accesa, dovrebbe farci riflettere che il problema è più importante di quanto crediamo e che deve essere trattato alla CAUSA!
Ora ti invito a leggere QUI per quanto riguarda DIETA GAPS e allergie/intolleranze e comprendere meglio perché la dieta GAPS è così efficace anche per la sensibilità all’istamina.
Ma prima di andare, scarica il PDF con il contenuto d’ISTAMINA NEGLI ALIMENTI qui in basso!
Buone letture,
Dott.ssa Caterina Borraccino
Biologa Nutrizionista
Certificata GAPS PRACTITIONER
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