Sensibilità Chimica Multipla: Sintomi, diagnosi, cura
La Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla (MCS) è un disturbo cronico che si manifesta quando una persona reagisce a sostanze chimiche presenti nell’ambiente, anche a dosi più basse di quelle che altre persone tollerano senza problemi. Questa reazione avviene anche in assenza di test medici che possano spiegare i sintomi.
La diagnosi di questa sindrome è ancora oggetto di discussione tra gli esperti e non ci sono ancora criteri chiari per riconoscerla con certezza.
Di solito, i sintomi si manifestano dopo essere stati esposti o aver ritenuto di essere stati esposti a sostanze chimiche nell’ambiente. Le persone affette spesso percepiscono uno o più odori in modo più intenso. Tuttavia, a volte non è possibile stabilire una chiara relazione tra i sintomi e l’esposizione chimica.
I sintomi possono coinvolgere diversi organi del corpo, ma in genere riguardano soprattutto il sistema nervoso e un altro organo o sistema. La gravità dei sintomi può variare, andando da un semplice malessere fino a un serio impatto sulla qualità di vita.
Generalmente, i sintomi tendono a migliorare se si evita l’esposizione alle sostanze chimiche che hanno causato la reazione.
Come Diagnosticare la Sensibilità Chimica Multipla? Quali sono i Sintomi?
I sintomi più comuni della Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla (MCS) includono:
- Malessere generale e sensazione di stanchezza.
- Turbe neurovegetative come nausea e tachicardia.
- Turbe neurologiche come mal di testa, vertigini e perdita di memoria.
- Turbe dell’umore come ansia, depressione e altri disturbi mentali.
- Dolori muscoloscheletrici.
- Disturbi gastrointestinali e delle vie respiratorie.
Si pensa che questa sindrome possa essere legata a una maggiore suscettibilità individuale, piuttosto che alla tossicità delle sostanze stesse. Altre teorie suggeriscono che i disturbi potrebbero essere causati dallo stress, in particolare dalla sensazione di essere a rischio immediato a causa dell’esposizione a sostanze sconosciute. Alcuni autori mettono in discussione l’esistenza di questa malattia come una condizione patologica ben definita.
Inoltre, l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente (EPA) degli Stati Uniti ha segnalato che circa un terzo delle persone che lavorano in ambienti chiusi riferisce una particolare sensibilità a una o più sostanze chimiche comuni.
Riferimenti Scientifici
Secondo studi Scientifici, si ritiene che i sintomi di questa condizione controversa siano provocati da esposizione a sostanze chimiche ambientali a dosi significativamente inferiori rispetto a quelle generalmente considerate dannose per la maggior parte delle persone.
Questi sintomi coinvolgono una vasta gamma di sistemi organici e di solito svaniscono quando le sostanze chimiche ambientali vengono eliminate. Tuttavia, non è ancora stata stabilita una connessione chiara tra i sintomi auto-riferiti della MCS e misure oggettive ampiamente accettate di disfunzione fisiologica.
Inoltre, non è stata osservata una relazione dose-risposta evidente tra l’esposizione alle sostanze e le reazioni ai sintomi.
Allo stato attuale, l’eziologia e i processi patogeni sottostanti al disturbo rimangono sconosciuti e oggetto di controversia, nonostante l’abbondanza di ipotesi biologiche e psicologiche.
C’è un dibattito in corso sulla questione se la MCS debba essere considerata come un’entità clinica.
Tuttavia, nel corso degli ultimi decenni, la MCS ha attirato considerevole attenzione sia dal punto di vista scientifico che governativo, a causa del crescente numero di individui che riportano questa malattia.
Quali Esami del sangue devo fare per capire se ho la MCS?
Per diagnosticare la Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla (MCS), non esiste un singolo esame specifico. La diagnosi si basa sulla descrizione dei sintomi del paziente e sulla sua storia personale riguardo all’esposizione e alle reazioni alle sostanze chimiche.
Per ottenere una certificazione medico-legale, è necessario dimostrare le alterazioni fisiche e le malattie croniche associate alla MCS, che possono essere causate da esposizioni a sostanze tossiche.
Alcuni test che possono essere eseguiti per valutare la situazione includono i test di provocazione, i test allergologici, i test autoimmunitari, i test tossicologici, i test del metabolismo e i test genetici. Inoltre, ci sono diagnosi alternative alla MCS, come la Sindrome delle Vie Aeree Iperattive e l’Encefalopatia Neurotossica.
I test radiologici, i test ambientali, i test per la Sindrome da Fatica Cronica, i test per la Fibromialgia e i test per la funzione gastro-intestinale possono anche essere eseguiti per escludere altre possibili cause dei sintomi del paziente.
Si può guarire dalla Sensibilità Chimica Multipla?
La Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla (MCS) non ha terapie specifiche fino ad oggi. Tuttavia, la caratteristica distintiva della sindrome è che i sintomi spesso migliorano quando ci si allontana dalla sostanza responsabile. Pertanto, il trattamento più logico spesso suggerito consiste nell’allontanarsi dalle sostanze chimiche sospette, sia a casa che sul posto di lavoro.
Questo, però, può essere difficile poiché molte di queste sostanze sono diffuse ovunque nell’ambiente. Alcune persone possono anche provare tecniche per “purificarsi” sia mentalmente che fisicamente, come seguire una dieta depurativa senza alimenti elaborati o additivi, fare attività fisica e trascorrere del tempo a contatto con la natura. Tecniche di meditazione e rilassamento possono essere utili.
In alcuni casi, vengono prescritti ansiolitici o sedativi come opzione di trattamento di seconda linea, se le altre strategie non hanno dato risultati positivi.
Tuttavia, è importante sottolineare che la MCS è ancora oggetto di dibattito tra gli esperti e non ci sono terapie standard o universalmente accettate. Il trattamento sarà quindi personalizzato in base alla situazione e alle esigenze specifiche di ogni paziente.
Come può l’alimentazione aiutare a contrastare la MCS? Perché la DIETA GAPS può aiutare in caso di Sensibilità Chimica Multipla?
La risposta è semplice: con la dieta GAPS andiamo a trattare le cause di tale sindrome!
È ormai noto che nel nostro intestino risiede il sistema immunitario. Quando una persona presenta sensibilità a diverse sostanze, che siano ambientali o contenute negli stessi cibi ingeriti, vuol dire che il corpo reagisce in maniera “più accesa” del normale.
Si tratta di un corpo che presenta già un suo eccesso di tossine e non può accettarne altre.
Le tossine si depositano negli organi emuntori, quindi intestino, fegato, reni, polmoni, pelle, e sono capaci di alterare localmente il metabolismo cellulare.
L’eccesso di tossine permette poi a specifici microrganismi di crescere a dismisura, soprattutto nell’apparato digerente. Parliamo molto spesso di Candida, ma anche di altri lieviti, funghi o parassiti.
E questi a loro volta producono proprie tossine che si sommano alle prime.
Il risultano è un fiume tossico che logora le pareti intestinali, portando alla permeabilità intestinale.
Da qui purtroppo si può liberare qualsiasi sostanza, esterna o prodotta dai microrganismi, che attraversa la parete e attiva subito le difese immunitarie.
La persona diventa quindi più sensibile, e questa sensibilità peggiora col tempo.
Gli stessi test mostrano allergie o intolleranze a sempre più sostanze, tanto che a livello dietetico non potrebbero mangiare quasi più nulla!
Per fortuna questi test sono solo “fotografie”, e non valgono poi più di tanto per aiutare il paziente.
Quello che invece è fondamentale è risanare la parete intestinale e riequilibrare il microbiota, contrastando la disbiosi.
Solo così si potrà bloccare il flusso di tossine dall’intestino a tutto il corpo, e solo decimando i microrganismi dannosi andremo a risolvere la causa dall’interno.
La Dieta Gaps prevede proprio questo: aiutare il corpo a disintossicarsi, richiudere la parete intestinale, impiantare nuovi microrganismi che aiutino questo processo.
Il tutto per rinforzare il sistema immunitario e si manifesterà sul paziente con una tolleranza sempre più alta verso sostanze prima temute.
Scopri di più sulla dieta GAPS della dr.ssa Natasha Campbell-McBride
e ascolta il webinar dedicato
FONTI
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35053790/
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.